Mal di schiena
Perché soffriamo di mal di schiena?

Mettiamoci l’anima in pace: non è solo colpa nostra, non siamo noi a sbagliare postura, movimenti e comportamenti. Visto che siamo 10-15 milioni solo in Italia a soffrire di mal di schiena, vuol dire che probabilmente siamo stati proprio disegnati così. Cioè male, verrebbe da dire visti i numeri. In effetti al di là del paradosso, è vero – e sono proprio gli esperti a ricordarcelo – che la nostra colonna è stata progettata per camminare su quattro arti, come facevano i nostri antenati quadrumani. Passando alla stazione eretta è stato probabilmente forzato un equilibrio – sostengono – e così, più o meno insieme al fuoco, abbiamo scoperto il mal di schiena.

Dove colpisce. Nel 90 per cento dei casi il dolore di schiena è a carico della zona cervicale (le 7 vertebre che sostengono la testa e i suoi movimenti) e di quella lombare (il tratto più esposto a sollecitazioni, formato da vertebre molto robuste e che sostengono tutta la spina). Nel restante 10 per cento a fere male è la zona dorsale della colonna, quella dalle cui vertebre partono le costole e che partecipa al movimento della respirazione.

Il mal di schiena è antico ma anche in aumento. E sostanzialmente per due ragioni.

La prima ragione è demografica: stiamo invecchiando e l’invecchiamento di per sé – fisiologicamente – aumenta il rischio di soffrire di mal di schiena

– perché a partire dai 30 anni i dischi intervertebrali, cioè le strutture cartilaginee che si alternano alle vertebre e hanno la funzione di ammortizzare i movimenti, iniziano un lento processo di degenerazione.

– e poi a causa dell’artrosi, che riduce il canale che racchiude il midollo, la struttura da cui prendono origine i nervi, i quali, così irritati, provocano dolore.

La seconda ragione è lo stile di vita, sempre più forzato. Qualche esempio:

  • Stiamo seduti troppo a lungo: dovremmo alzarci a intervalli più o meno regolari e fare qualche passo mentre lavoriamo alla scrivania. E quel che è peggio è che stiamo seduti assumendo posture scorrette. Dovremmo tenere la schiena aderente allo schienale della sedia, che soprattutto in caso si lavoro prolungato, dovrebbe avere caratteristiche di ergonomicità.
  • Ci sottoponiamo a lunghi periodi di guida, attività che costringe la colonna a sollecitazioni e vibrazioni nocive. E, anche in questo caso, lo facciamo non sempre al volante di automobili dotate di sedili davvero ergonomici.
  • Infine non facciamo, o facciamo troppo poca, attività fisica…. Ed è un peccato, soprattutto alla luce di quanto dicono gli esperti, e cioè che ne basterebbe poca, anche una sola ora di piscina a settimana, per evitarci dolore e disagio.
  • o facciamo l’attività fisica sbagliata. Qualche esempio? Lo sport più praticato in Italia è il calcio. Che va benissimo per divertirsi con gli amici, ma che è inefficace per il benessere della schiena. Stessa cosa per il tennis: perfetto per passare qualche ora in relax col collega di scrivania, o anche per bruciare grassi, ma che è asimmetrico, e non adatto a migliorare la salute della colonna. Un altro esempio ancora (soprattutto femminile, questa volta): la cyclette: comodo strumento per consumare calorie in eccesso rimanendo comodamente in casa, ma – anche qui – inutile per la schiena.

Colpisce tutti, ma soprattutto anziani e obesi. Il mal di schiena è quindi un dolore diffuso, ma oggi sempre di più anche un dolore trasversale: colpisce ogni fascia d’età e molte professioni. Anche gli adolescenti e perfino i bambini ne sono affetti. Tuttavia esistono categorie più a rischio: oltre alle persone anziane, che come dicevamo sono vittime fisiologiche del dolore alla schiena, ci sono gli obesi: basti pensare che dal punto di vista delle sollecitazioni alla colonna queste persone vivono come se portassero costantemente sulle spalle uno zaino di 30-40 chili. (Continua…)