shutterstock_238948126Carosello non c’è più da anni. Ed è un peccato, perché la formula “bambini a letto dopo Carosello!” funzionava, e un senso ce l’aveva: per i genitori, che dopo quei 5-6 spot pubblicitari potevano finalmente ritrovarsi per un paio d’ore a parlare di cose da grandi. Ma soprattutto un senso l’aveva per i bambini perchè andando a dormire presto, e sempre più o meno alla stessa ora, avrebbero raggiunto risultati migliori a scuola e addirittura scongiurato il rischio obesità. A dirlo non è un’associazione di genitori vessati dalle veglie dell’instancabile prole, ma diversi studi sul sonno, due piuttosto recenti.

Il primo è americano realizzato dallo Sri un istituto californiano indipendente di ricerca sul sonno e presentato al Meeting annuale dell’Associated Professional Sleep Societes di San Antonio, Texas, lo scorso anno. L’indagine, condotta su 8000 bambini dai 9 mesi a 4 anni ha dimostrato non solo che dormire a sufficienza favorisce un buon apprendimento (molte ricerche precedenti lo avevano già indicato) ma soprattutto che, oltre al numero di ore di riposo, a fare la differenza è la regolarità del sonno. I risultati dello studio indicano infatti che i bimbi di 4 anni che dormono 11 ore a notte, cioè la quantità di ore raccomandata dai pediatri in età prescolare (9 -10 sono le ore giuste alle elementari e 8-9 alle medie) risultano migliori e più concentrati in tutti i test di attenzione, apprendimento e linguaggio. Ma in particolare dimostra pure che i punteggi maggiori nei test sul linguaggio recettivo ed espressivo, sulla consapevolezza fonologica, sull’alfabetizzazione e anche sull’abilità matematica, vengono raggiunti da chi dorme tanto ma va anche a dormire sempre alla stessa. Ma non basta: le performance migliori in assoluto sono quelle dei bambini che vanno a letto presto.

Il consiglio degli esperti è dunque di abituare i nostri figli già da piccoli a seguire queste regole: dormire a sufficienza, ad andare a letto più o meno alla stessa ora e possibilmente andarci dopo cena.

Regole che fanno bene anche alla salute.

Secondo uno studio effettuato dai ricercatori del Consiglio australiano delle ricerche – Università del Sud Australia, chi resta sveglio fino a tardi ha più probabilità di essere obeso di chi va a letto presto e si alza presto.

Per l’esattezza i tiratardi avrebbero un rischio di sovrappeso/obesità pari a una volta e mezza quello di chi va a letto dopo cena. Molte ricerche prima di questa hanno suggerito che dormire poco contribuisce a rendere i bambini meno attivi e più “pesanti”, ma lo studio australiano fa di più: mostra che non è tanto o non è solo la durata del sonno ad avere effetto sulla salute e sulla forma fisica, ma che a fare ulteriormente la differenza è l’ora alla quale si va a letto e quando ci si alza la mattina. Perché – ci si domanda – gli orari del sonno hanno un tale effetto sul benessere e in particolare sull’accumulo di grasso in età evolutiva? Gli stessi autori della ricerca non forniscono per ora risposte certe: sono necessari ulteriori studi – dicono – per comprendere il meccanismo che sta alla base della relazione sonno-obesità. Non si sa – hanno dichiarato – se sono le abitudini del sonno a influenzare le attività dell’individuo, o se sono le attività a dettare gli orari del sonno. In pratica, non è chiaro quale sia la causa e l’effetto, cioè se chi si alza presto, proprio perché ha più tempo a disposizione è più attivo, oppure se è l’essere tipi più attivi che fa anticipare il risveglio. Quello che però è chiaro – hanno ribadito – è che i bambini che vanno a letto presto e si alzano presto stanno meglio in salute e hanno meno probabilità di ingrassare dei loro coetanei tiratardi.