La stagione delle allergie
La stagione delle allergie

La primavera è arrivata ed insieme sono arrivati lacrimazione e congiuntivite, prurito, arrossamento e rinite, starnuti e nasi chiusi!  Inizia inseime alla stagione delle fioriture e al vento (i pollini allergenici, cioè capaci di dare allergia, sono per definizione quelli che vengono trasportati dal vento), la solita complicata (a volte anche imbarazzante: i nasi gocciolanti non piacciono a nessuno) quotidianità dei cosiddetti “tipi allergici”.

Ma le allergie si hanno solo in primavera?

Graminacee: si comincia ad aprile ma… si ri-comincia a settembre – Nel nostro Paese le principali responsabili delle pollinosi sono le graminacee, piante erbacee (i cerali, le erbe foraggere appartengono a questa categoria) presenti ovunque dal Nord al Sud, anche se con una prevalenza nelle regioni settentrionali (70-85 per cento) e centrali ( 60-75 per cento) rispetto al meridione (fonte: Ufficio stampa Università cattolica Roma). La fioritura delle graminacee inizia ad aprile e raggiunge il suo massimo a maggio-giugno, ma non è finita. A settembre, potrebbe esserci un nuovo periodo di pollinazione.

I sintomi tipici della pollinosi da graminacee – forti congiuntiviti, starnuti insistenti, naso ostruito – sono piuttosto importanti e dovuti – secondo gli esperti – alle grandi dimensioni del granulo pollinico di queste varietà erbacea. Storicamente questi sintomi sono noti con l’espressione “febbre da fieno”, anche se di vera e propria “febbre” non si tratta: rarissimo è l’aumento della temperatura corporea da pollinosi.

Parietaria, problema estivo…e non solo. C’è anche ottobre – Ma se nel Centro-Nord a complicare la primavera e l’estate degli allergici ci pensano i pollini da graminacea, nel Sud, le cose si mettono male qualche mese dopo, in estate, in particolare per tutti quelli che soffrono di allergia ai pollini di parietaria. La parietaria è un’erba infestante che somiglia all’ortica e che è detta anche erba muraiola per la sua caratteristica di ricoprire i muretti di campagna. La parietaria è praticamente ovunque nella zona costiera mediterranea dove l’altitudine non raggiunge i mille metri e negli ultimi decenni a causa del riscaldamento globale della Terra – concordano ormai tutti gli esperti – dal Sud Italia la parietaria si è diffusa anche nelle regioni settentrionali del paese. Sempre a causa del global warming, l’erba dei muretti non ha più neanche una vera e propria stagione della fioritura perché continua a fiorire, e quindi a produrre polline, non più solo in estate, ma fino ad ottobre, tanto che molti autori ormai la definiscono “a fioritura perenne”. Tra le pollinosi tipiche della primavera-estate ci sono anche quelle da olivo e castagno e, come dicevamo, da alternaria.

Pollinosi tipicamente estive-autunnali sono quelle da composite, per esempio da ambrosia, un’erba presente in tutta Europa, in Italia soprattutto in Lombardia Piemonte Lazio e Umbria (gradini, massicciate ferrovierie…).

l’Immunoterapia specific: il vaccino. Il vaccino è una terapia eziologica ovvero una cura in grado di eliminare il problema non agendo sui sintomi ma sulle cause molecolari dell’allergia in quanto induce uno stato di tolleranza nei confronti del polline. È una terapia che funziona, ma che per dare risultati davvero evidenti occorre ripetere per qualche anno e per la quale comunque ora è tardi: per vaccinarsi bisognerà aspettare l’autunno. Che fare ora? Affidarci ai farmaci sintomatici (antistaminici, cortisonici, broncodilatatori…) che non agiscano alla radice del problema ma alleviano i disturbi. I farmaci sintomatici non vanno auto-prescritti, ma indicati dal medico. Così come il vaccino (oggi è anche in gocce o compresse), che va somministrato solo in seguito a esami allergologici.

Una curiosità: anche cani possono essere affetti da pollinosi!