Le cadute sono la principale causa di incidente domestico
Le cadute sono la principale causa di incidente domestico

Siete di quelli che “in casa mi sento davvero al sicuro”? Fate bene, perché da sempre, da quando l’homo sapiens da raccoglitore è diventato agricoltore stanziale, la casa è il nostro piccolo mondo, accogliente e costruito a nostra immagine e gusto. Tuttavia anche le case possono trasformarsi in luoghi di insidie. Secondo le stime Istat ogni anno in Italia ci sono oltre 4 milioni e mezzo di infortuni, di cui circa 8000 dall’esito mortale, con una media di 22 morti al giorno, superiore addirittura a quella per incidenti stradali. È un fenomeno che interessa prevalentemente persone anziane, soprattutto donne, con una percentuale rilevante che riguarda anche i bambini.

L’aumento del rischio è direttamente proporzionale al numero di ore che si trascorrono in casa e alla tipologia di attività domestiche svolte: le donne sono ancora oggi la categoria che rimane più a lungo fra le mura domestiche e che ha un contatto più frequente con oggetti, utensili ed elettrodomestici che possono essere all’origine di un infortunio.

Il luogo più pericoloso della casa risulta essere la cucina, seguito dal soggiorno, dalla camera da letto, dal bagno e dalle scale.

Un fenomeno importante dunque: sul piano economico, per le spese che comporta per i sistemi sanitari. E un problema umano e psicologico. A questo proposito un dato su tutti: oltre un terzo degli infortunati indoor riguarda ultraottantenni, persone emotivamente fragili, per le quali una brutta avventura casalinga genera ansia e scatena stati depressivi non di rado irrecuperabili.

Ma cosa è un incidente domestico? Quali sono gli infortuni più frequenti e le categorie più a rischio? L’infortunio domestico è un incidente che presenta in sostanza 3 caratteristiche: compromette la salute temporaneamente o definitivamente (non sono pochi i casi di invalidità permanente per gli anzini), si verifica indipendentemente dalla volontà di una persona (cioè è accidentale) e avviene in una abitazione (intesa in senso ampio, la casa ma anche gli ambienti collegati e annessi: scale, giardino, balcone, garage, cantina ecc…).

Gli incidenti domestici più frequenti sono le cadute (55%), le ferite da taglio o punta (17%), gli urti e gli schiacciamenti (14%), le ustioni (7%), le folgorazioni elettriche, gli avvelenamenti e altri tipi di incidenti. Oltre il 70 per cento di chi viene ricoverato è vittima di cadute: il 75 per cento ha più di 65 anni e nel 56 per cento dei casi è donna. La lesione più frequente sono i traumi superficiali (60 per cento circa) a cui fanno seguito le fratture (12,6 per cento) (fonte: Ministero della Salute)

Chi rischia di più? In linea di massima, e come si può facilmente intuire, a rischiare di più sono le persone che trascorrono più tempo in casa, ovvero gli anziani, le donne, e i bambini fino a 5 anni. Tra 1 e 4 anni il rischio di finire in pronto soccorso è di 3,7 volte maggiore che tra i 15-19enni, e per gli ultraottantenni, rispetto alla stessa classe anagrafica, il rischio è di 3,2 volte maggiore.

Ma cosa provoca un infortunio tra le mura di casa? Insomma quali sono le cause delle cadute, degli schiacciamenti, ecc…Dov’è l’errore, se di errore si può parlare? Ebbene, all’origine degli infortuni gli esperti ipotizzano in genere 4 fattori principali:

  • caratteristiche strutturali dell’abitazione, cioè presenza di scale, tappeti, mobili con spigoli vivi, pavimenti sconnessi fili elettrici, scarsa illuminazione, che fanno inciampare o possono provocare ferite nella caduta.
  • il comportamento, per esempio l’uso non corretto di strumenti taglienti, di oggetti con punte, pentole, ferri da stiro caldi, ecc… Rientra nel fattore comportamento anche la scarsa percezione del rischio.
  • le condizioni di salute, ovvero la disabilità, le malattie croniche, l’età avanzata, una alterazione della vista, l’uso di farmaci che abbassano la soglia di attenzione, ecc…)
  • infine le abitudini di vita, vale a dire, per esempio il tenere detersivi, cosmetici, medicinali in luoghi poco protetti (rischio di avvelenamento e intossicazione soprattutto per i bambini). La mancata messa a norma degli impianti elettrici, l’utilizzo di materiale elettrico e di scarsa qualità, l’acquisto di piccoli elettrodomestici su bancarelle il loro uso in prossimità di fonti di acqua (rischio di incendi, folgorazioni…). E poi l’acquisto di giocattoli e in genere di oggetti di provenienza incerta che non rispettano le normative comunitarie, che soprattutto se destinati a bambini rappresentano pericoli di intossicazione da materiale chimico e di soffocamento o ingestione per la presenza di piccoli pezzi staccabili).

Ma gli incidenti domestici si possono prevenire. Vediamo come. (continua…)